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Questo breve volume è la narrazione di una vita "bellicosa". Attenzione! Si intenda questo termine nel senso proprio di "battagliera". Francesco Nucara ne impiega tutto il tempo a descrivere come la "lotta" sia stata quasi la modalità d'uso della sua intera esistenza: naturalmente portato a guerreggiare, più che mai per lui è valsa l'equivalenza vita-lotta. Lotta geneticamente prevista, attesa, affrontata e il più delle volte vinta. Sempre vigile sul quotidiano e lungimirante nell'intuito. Se la sua nascita, quanto a condizioni sociali ed economiche, gli ha da subito presentato il conto, lui questo conto l'ha sempre tenuto fermo nella sua mente, di ragazzino prima e di uomo in seguito. L'ha sempre pagato, con impegno e puntualità, ma ne ha sempre preteso la ricevuta! Questa narrazione autobiografica è in fondo il racconto di un ritmico susseguirsi di "esborsi"e "ricavi", inseguitisi con quasi metrica alternanza durante l'intera esistenza di un uomo sempre e "comunque" teso al traguardo, qualunque esso sia stato: dalle conquiste scolastiche a quelle universitarie, dall'indissolubilità della famiglia creata alla partecipazione attiva e fattiva ai problemi radicati alla sua terra d'origine e, sopra e al di là di - quasi - tutto, la ferma e mai vinta volontà di risoluzione dei problemi che la sua passione, quella per il Partito Repubblicano Italiano, gli ha presentato per l'intero arco della sua vita politica.